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Serra Pamparato: La parrocchiale di Santa Maria

(a.br.) – Maggio è tradizionalmente il mese dedicato alla Madonna. Il culto della Beata Vergine è sentito nel monregalese e molti sono i monumenti a lei dedicati, su tutti il Santuario della Natività di Maria in Vicoforte. Anche a Serra, oggi frazione con propensione turistica del comune di Pamparato, si trova una chiesa in stile barocco, molto sobrio, costruita tra il 1762 e il 1780 su disegni proprio dell’architetto Francesco Gallo, lo stesso che progettò la poderosa cupola ellittica, la più grande del mondo. Anticamente la frazione si divideva tra il comune di Torre M.vì e quello di Pamparato ma la popolazione, all’epoca molto numerosa (si pensi che il solo Comune di Pamparato, nel suo insieme, contava più di 3 mila abitanti contro i nemmeno trecento attuali) sentiva forte l’esigenza di riunirsi in un unico edificio. Provvisoriamente e a seguito di lunghe e dispendiose liti, in attesa che venisse eretta la nuova chiesa, si istituì parrocchiale la Cappella dedicata a S. Antonio Abate e venne nominato parroco don Sebastiano Galleani da Roburent. Inizialmente sotto la diocesi di Asti, nell’ottobre del 1768, insieme alle parrocchie del capoluogo e della frazione Valcasotto, passò sotto quella di Mondovì. Solo con le Regie Patenti del 1845 si ottenne la cessione di quella fetta di territorio da parte di Torre M.vì a Pamparato. La facciata ricorda inevitabilmente altri monumenti pensati dal Gallo, che operò in realtà vicine come Roburent e in particolare sulla chiesa di San Siro.

Al centro della tipica facciata in mattoni, sopra la porta di ingresso, è collocata un’ampia vetrata capace di illuminare l’interno altrimenti tenebroso, specialmente nelle ore mattutine. La chiesa è a navata unica centrale, con le pareti laterali che culminano in una piccola balconata da cui inizia la volta. Nella parte centrale, all’incrocio tra la navata e il transetto, insiste una cupola circolare con dipinta l’Assunzione di Maria Vergine tra gli angeli e, ai quattro angoli corrispondenti ai pilastri di sostegno, vi si trovano raffigurati gli Evangelisti. La parte terminale della navata centrale, sollevata di due gradini, è occupata dal presbiterio e delimitata da una balaustra in marmo brecciato di Casotto e marmo bianco di Carrara, acquistata a fine ottocento dalla chiesa della vicina Certosa di Casotto, oggi conosciuta dai più come residenza di caccia estiva della casata Savoia e in particolare del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II. Anche l’altare maggiore, composto da marmi policromi, non è lo stesso delle origini ma venne sostituito nei primi anni del XIX secolo, da quello proveniente dalla Certosa, merito della donazione dei marchesi di Serra. Alle sue spalle un pregevole coro ligneo semicircolare costruito da un falegname locale. Al centro dell’abside si può ammirare un affresco di fine settecento, di autore ignoto, raffigurante Maria Vergine, Sant’Antonio Abate e San Giovanni Battista. Più recenti i due altari in marmo bianco, dedicati a San Giuseppe e alla Madonna di Lourdes, che si trovano nel transetto. Sulle pareti laterali del presbiterio due dipinti eseguiti dal pittore Cesare Tos, raffiguranti episodi del Vangelo. Sopra l’altare, appeso al soffitto, fino al 2004 era collocato un baldacchino, poi rimosso per motivi di sicurezza. Ai lati della navata sono incastonati due confessionali in legno di ottima fattura. Sulla sinistra della balaustra un pulpito ligneo elevato, alla destra una statua dedicata al Sacro Cuore di Gesù con alcuni ex-voto. L’atrio della Chiesa è chiuso da una bussola su cui insiste una tribuna-coro dove, nel 1853, venne collocato l’organo. A sinistra dell’ingresso, in una piccola abside chiusa da una cancellata in ferro, il fonte battesimale sormontato da un interessante affresco raffigurante il Battesimo di Gesù. Le stazioni della Via Crucis, acquistate nel 1908, sono riprodotte da disegni di Luigi Morgari.

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