Il Castello di BATTIFOLLO – La sentinella millenaria della Valle Mongia

testo di SEBASTIANO CARRARA
IL CASTELLO DI BATTIFOLLO è uno degli edifici più imponenti del Marchesato di Ceva e si erge su un’altura tra la Val Mongia e la Val Tanaro, dalla quale si può controllare tutto il territorio circostante sino alla pianura monregalese. Si tratta di un’area di grande importanza strategica, storicamente attraversata da molti assi viari diretti verso la costa ligure, in particolare verso Finale Ligure e Albenga.
Battifollo è un toponimo parlante: la “battifolla” nel Medioevo era una specie di bastione o di torre fortificata, spesso costruita in legno e pietra, che si innalzava occasionalmente a scopo offensivo o difensivo. Nella toponomastica del luogo è interessante segnalare anche la presenza del “Bric Bastia”, che si eleva davanti al castello e richiama il termine “bastia” o “bastita”, utilizzato per indicare un’organizzazione più complessa di difesa del territorio.

Nel corso dei secoli Battifollo è stato feudo dei marchesi di Ceva, ottiene investitura imperiale da Ottone IV nel 1203, e subisce varie infeudazioni, tanto da essere suddiviso in 16 porzioni rendendolo soggetto a vari signori in contemporanea: la maggior parte del feudo resta ai marchesi di Ceva sino al 1792, mentre altre quote sono assegnate nel corso dell’età moderna ai Pallavicino-Ceva (1552), ai Vegnaben (1674), ai Viotti (1701), agli Icheri (1710), ai Solaro di Moretta (1683).
Per quanto riguarda la presenza di edifici religiosi, troviamo l’antica parrocchiale, l’«ecclesia de Battifollo», che era l’edificio romanico dedicato a San Giorgio e ubicato alla base della collina del castello, a ridosso della cinta muraria esterna. Essa faceva parte del «plebatus Petriolle», che aveva centro nella chiesa di Pievetta, come riportano le Costituzioni del 1325, volute dal vescovo di Alba Isnardi. La Diocesi di Alba, come noto, avrà competenza su quest’area fino a inizio dell’Ottocento. Di questo edificio – distrutto nel corso del Novecento – non rimangono che foto d’epoca, raffiguranti l’alto campanile con gli archetti pensili e due livelli di bifore. L’unica eccezione è forse il grande sovrapporta monolitico, datato 1462, ad oggi ancora esistente e compresso nella muratura della cappella di San Giovanni.
Altro edificio caratterizzante il territorio di Battifollo è il castello, una struttura di grandi dimensioni e complessità, che oggi si presenta in condizioni precarie. Al centro si erge l’alta torre, probabilmente databile al secolo XIII, che costituisce l’elemento più caratterizzante del castello: è una torre quadrangolare costruita totalmente in mattoni, ed è formata da una camicia esterna di contenimento, che racchiude all’interno uno riempimento, sempre in mattoni.
La cima era caratterizzata dalla corona merlata – ad oggi non più esistente –, che presentava alla base il coronamento ad archetti pensili, con tre livelli sfalsati con peducci litici separati da una striscia di mattoni disposti a dente di sega. Lungo il fusto della torre si trovano due porte in quota, che ne consentivano un ingresso in sicurezza.
Dalla cima della torre era visibile la vetta della torre del castello di Nucetto.
Sul pianoro sul quale si erge la torre troviamo anche gli imponenti resti del “palacium”, la struttura a uso residenziale; si trattava della parte più significativa del castello, almeno dal punto di vista della planimetria. Di questo rimangono alcune alte murature, che ci consentono di avanzare ipotesi sulla presenza di locali con volte a crociera con alla base una serie di eleganti feritoie strombate, che ne denotavano la natura fortificata.
Sotto il piano di calpestio si trovano vasti spazi voltati, visibili grazie ai vasti crolli presenti, che rendono l’area instabile e pericolosa. La parte centrale del castello, il vero e proprio dongione di competenza signorile, era racchiusa da una propria cinta muraria che si raccordava con quella più grande (secc. XIII-XIV). Quest’ultima si estendeva racchiudendo una vasta area sul declivio della collina e con ogni probabilità racchiudeva il ricetto, l’area destinata a proteggere gli abitanti del territorio in caso di pericolo.
Degli elevati rimane ben poco: solo una porta a sud est caratterizzata da un elegante arco in laterizio.’
Occupato dalle truppe rivoluzionarie francesi al comando del generale Serurier, il castello sarebbe stato completamente distrutto nel 1796.
Viaggio nel tempo: il castello di Battifollo com’era
Tra arte e storia
- Immerso nelle colline piemontesi, Battifollo è un borgo affascinante, ideale per gli amanti di natura e storia. Ecco alcune tappe imperdibili.
- Il Castello e il panorama – Dal piazzale del Castello di Battifollo si gode una splendida vista sulle montagne. Un cartello panoramico aiuta a riconoscere le vette principali. Anche se il castello non è visitabile, la passeggiata vale la pena.

- La Chiesetta di Sant’Anna – Lungo la strada per Viola, questa chiesetta è aperta solo il 26 luglio, ma si può sbirciare all’interno dalle finestre. Il panorama si estende fino alla Baita delle Stelle sul Monte Moro. Secondo la tradizione, fu costruita insieme ad altre due chiese visibili nelle giornate limpide.

- Parrocchiale di San Giorgio – Edificata tra il 1882 e il 1896, è capeggiata da porte laterali in stile Barocco e Dorico che aprono l’ingresso all’ampio vano interno a pianta centrale. Tale chiesa è stata probabilmente costruita su una struttura molto più antica, come è evidenziato dal campanile merlato, rimasto al servizio dell’attuale edificio.

- La Chiesa di San Giovanni – Per visitarla, occorre contattare il Comune. Un’opportunità per scoprire la storia religiosa del borgo.
- Bricco della Bastiglia: vista panoramica – Terzo punto più alto della zona, offre una vista eccezionale su Ceva. Perfetto per escursioni e fotografia.
Cosa vedere a Battifollo
- Il Castello e il panorama
- La Chiesetta di Sant’Anna
- La Parrocchiale di San Giorgio
- La Chiesa di San Giovanni
- Bricco della Bastiglia
- Mobilità sostenibile: e-bike – Battifollo investe nella mobilità sostenibile con un progetto e-bike. È disponibile un punto di ricarica presso “Il Primo Pan”, aperto la domenica (chiuso il martedì). Qui l’itinerario cicloturistico il tour della valle Mongia
- Info: comune.battifollo.cn.it/vivere-il-comune/

Sentiero Landandè: l’anello di Battifollo
Il “Landandè” è un circuito escursionistico che abbraccia le valli monregalesi e cebane, un’occasione per organizzare una vacanza unica tra natura, enogastronomia e cultura, con panorami mozzafiato in tutte le stagioni, immersi nella bellezza e tra la gente di questo territorio. L’anello di Battifollo è un percorso di tutto rispetto, pur con un dislivello limitato e quindi molto adatto anche alle MTB. Misura circa 11 km con 320 mt di dislivello, quasi totalmente immerso nei boschi su versanti di valle Mongia ove si sovrappone per un tratto all’anello di Lisio, e sulla valle Tanaro nella parte più lontana dal paese di Battifollo. Il percorso, già sede di eventi cicloamatoriali in MTB lascia stupiti per il totale allontanamento dai centri abitatati. Sul percorso si incontrano la panchina gigante e la cappella di S. Bernardo posta sul crinale che divide i Comuni di Lisio e Battifollo. Con un breve collegamento presso il paese si raggiunge l’anello di Scagnello.
Info qui: Landandè, l’anello di Battifollo
Bibliografia di riferimento – Il Castello di Battifollo in valle Mongia
- Simone Vallero. Il Castello di Battifollo (Cn): l’archeologia dell’architettura applicata ad un caso studio. Rel. Carlo Mario Tosco. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Architettura Costruzione Città, 2015
- Atlante castellano: strutture fortificate della Provincia di Cuneo / a cura di Micaela Viglino Davico … [et al.]. – Torino: Celid, 2010. – 350 p.: ill.; 30 cm. (In testa al frontespizio: Istituto italiano dei castelli, Sezione Piemonte Valle d’Aosta).
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