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Cosa fare e vedere a Ceva e dintorni

Cosa fare vedere Ceva
Cosa vedere a Ceva

Ceva e i suoi dintorni offrono un’ampia gamma di esperienze e un territorio ricco di arte e natura, gustando vini e prodotti tipici di qualità, in un’area compresa tra le Langhe e le Alpi, non lontano dal mare. Scopri su visit monregalese cosa fare e cosa vedere a Ceva e nei suoi dintorni

Cosa fare e vedere a Ceva: il centro storico

Un centro storico medievaleggiante e aristocratico con una Torre Guelfa e poi due piazze, l’una dietro l’altra: piazza Gandolfi e piazza Vittorio Emanuele, che sono spazi candidi ed ordinati, dove tutto ha una geometria maestosa ed equilibrata. Percorrendo via Marenco e i suoi portici si arriva di fronte al Duomo, o meglio alla Collegiata dell’Assunzione della Beata Vergine con la sua scalinata bianca e maestosa. Alzando lo sguardo si scorge la grande croce dell’antico forte cinquecentesco. Scopri di più qui.

La capitale del fungo

Ogni anno, alla terza domenica di settembre, Ceva è dominata da “sua maestà” il fungo. Sotto i portici del centro storico vengono esposti i pregiati e profumati protagonisti del sottobosco: centinaia di specie fungine ed un mercatino che attrare moltissimi visitatori, con un corollario di eventi gastronomici e culturali che dura una stagione. Segui il profumo dei funghi, clicca qui.

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Il teatro Marenco

Prende il nome dal noto drammaturgo cebano “Carlo Marenco”, è uno splendido piccolo teatro costruito nel 1858 ed è tuttora attivo grazie all’impegno dell’omonima Filodrammatica, che continua a tramandare l’arte scenica ed appassionare le platee. Fu costruito al posto della vecchia prigione: lo testimonia ancora la scritta in francese sulla facciata del fabbricato di fronte, che ne indicava la destinazione ad ambienti riservati alle forze dell’ordine: Sureté publique – Obediance aux lois. Si trova nel centro di Ceva, in via Pallavicino (scoprilo con Google maps qui). Info qui.


Sul treno storico della Ceva-Ormea – Cosa fare e vedere a Ceva e dintorni

Una mitica strada ferrata risale la val Tanaro è la Ceva-Ormea: una linea ferroviaria così radicata nella cultura popolare che nei dialetti locali esistevano addirittura due termini per indicare quel treno: era “sbrivazzu” quando risaliva a fatica la vallata ed era “scuriazzu” quando correva rapido verso valle, aiutato dal pendio e dalla gravità. La linea fu dismessa nel 2013, ma ora è nuovamente percorribile, alcune volte all’anno, su un convoglio storico, con locomotiva a vapore e vagoni d’epoca. Scopri di più. Per partecipare: piemontevic.com sotto la sezione “treni storici”.


Il “paese più bello del mondo”? È Garessio!

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Da sempre gli abitanti di Garessio pronunciano questo slogan, nel loro dialetto tutto particolare. E c’era una punta di autoironia, d’accordo, ma pure una solida base di verità: il centro storico è stato infatti riconosciuto tra i “Borghi più belli d’Italia” dalla medesima Associazione. Non resta dunque che andare a scoprirlo.


Ceva e dintorni: in pochi posti al mondo potrete incontrare così tante lingue diverse in così pochi chilometri quadrati. Per saperne di più sulle lingue locali del Monregalese clicca qui


Sale San Giovanni, profumo di Provenza

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La chiamano la “piccola Provenza della Langa”, ma qui, forse ancor più che in Francia, la foto in posa è d’obbligo. Sale San Giovanni è un piccolissimo Comune in Alta Langa dove, da molti anni, la coltivazione della lavanda e delle erbe medicinali è l’attività principale del luogo. Una tradizione culturale, che impreziosisce le colline di vedute davvero suggestive ed imperdibili. E poi c’è l’Arboreto Prandi: vi si concentrano, in pochi ettari, specie botaniche provenienti da ogni parte del mondo. 


Cosa fare nei dintorni di Ceva: salire su una delle cupole più grandi del mondo

Santuario Vicoforte Magnificat

A circa 15 km da Ceva si trova il Santuario di Vicoforte, monumento barocco di rilevanza mondiale, con la cupola ellittica più grande del mondo e l’affresco a tema unico più grande del mondo. Grazie al progetto “Magnificat” è possibile esplorare la basilica con casco e imbragatura, salendo tra i cunicoli dell’antico cantiere e passando tra la cupola in muratura e il suo rivestimento in rame, fino al cupolino sommitale a 75 metri d’altezza. Qui tutte le info.


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