Skip to main content

Itinerari partigiani nel Monregalese

Itinerari partigiani nel Monregalese
Itinerari partigiani nel Monregalese – Sentieri della Resistenza
Nella foto: 13 dicembre 1944. Conca del rio Colletta – Museo della Resistenza “I sentieri della memoria” Chiusa di Pesio

Durante la seconda guerra mondiale nel Monregalese, dopo l’8 settembre 1943, furono attive numerose bande partigiane di diversa ispirazione politica ed anche formate da militari sbandati. La zona fu teatro di un’aspra guerriglia e di forti reazioni fasciste e tedesche, con duri rastrellamenti e spietate uccisioni.
Le valli Pesio ed Ellero e la pianura antistante, fino a Mondovì e Fossano erano zona di operazioni delle Formazioni “Rinnovamento”. Si trattò di un’esperienza partigiana forse unica, non legata ad alcun partito, eppure con l’obiettivo politico ben preciso di una nuova Italia repubblicana, in cui tutti gli antifascisti avrebbero dovuto confrontarsi democraticamente dopo aver scacciato i nazifascisti combattendo fianco a fianco (quello che di fatto poi è avvenuto). La Formazione, nata come “Banda della Val Pesio”, divenne III Divisione Alpi e poi, sul finire della guerra, fu suddivisa in III Divisione Alpi Fossano (brigate Pesio, Josina, Lurisia e Fossano) e V Divisione Alpi Mondovì (brigate Ellero, Maudagna, Corsaglia e Mondovì). Era comandata dal cap. Piero Cosa, un ufficiale di complemento dell’esercito, ed aveva come commissario politico Dino Giacosa, un antifascista che era stato imprigionato dal regime prima della guerra per la sua militanza del M.U.R.I.. Cosa e Giacosa furono presto affiancati dal romano Aldo Sacchetti, un sottotenente di complemento dell’esercito.
In val Casotto nacquero le formazioni Autonome del magg. Enrico Martini Mauri, legate al governo italiano nel sud Italia, monarchiche e “badogliane”. Furono travolte dal rastrellamento del marzo 1944 e si riformarono nelle Langhe, presidiandole con le Formazioni garibaldine legate al Partito Comunista, che operavano anche in val Tanaro e al di là dei colli di Nava e di Caprauna, sul versante ligure. Fuori dal Monregalese, nelle vallate di Cuneo, operarono le bande di “Giustizia e Libertà” legate al Partito d’Azione.

Sentieri della Resistenza
Le formazioni partigiane operanti in provincia di Cuneo (25 aprile 1945). In azzurro il Gruppo Divisioni Autonome “Langhe”; in giallo Gruppo Divisioni Autonome “Rinnovamento”; in rosso il Raggruppamento Divisioni Garibaldi “Piemonte”, in verde il Raggruppamento Divisioni Giustizia e Libertà “Duccio Galimberti”. Da “Resistenza in provincia di Cuneo” – di Piero Camilla – edito da Provveditorato agli studi Cuneo – Comune di Cuneo – Comitato Antifascista – Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e Provincia


I sentieri del Monregalese si possono percorrere mossi dalla pura passione per la montagna, oppure seguendo le tracce della Storia che si è dispiegata in questi luoghi nei tragici venti mesi della Resistenza (o mettendo insieme le due cose). Proponiamo qui alcuni itinerari, indicando i sentieri e raccontando le storie degli uomini che li hanno percorsi, con le armi a tracolla, combattendo, in quegli anni lontani.


Ecco gli itinerari che proponiamo, con molte notizie e immagini:

Itinerari 1, 2, 3. La Battaglia di Pasqua 1944 in val Pesio

Itinerario 4. Il B-17 che cadde al Vaccarile

Itinerario 5. Le borgate della Val Pesio

Itinerari 6, 7, 8, 9. La valle Ellero

Itinerari 10, 11, 12, 13. La val Casotto

Itinerario 14. Le Langhe

Itinerario 15. Felice Cascione e “Fischia il vento”, ad Alto


Pagine a cura di Claudio Boasso

Per saperne di più:
Mondovì e il Monregalese in lotta per la libertà – su L’Unione Monregalese
Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea della Provincia di Cuneo

In collaborazione con: Associazione partigiana Ignazio Vian – Cuneo

Sentieri della Resistenza

Progetto realizzato con il sostegno di

E numerosi altri Partner